Un inverno freddissimo
Fausta Cialente Estate
Il romanzo con cui questa grande protagonista del Novecento letterario è arrivata sul podio del Premio Strega nel 1965. Una splendida testimonianza del primo dopoguerra, di povertà, coraggio e dignità che passano attraverso la vita di una protagonista indimenticabile.
È un inverno freddissimo quello del 1946 a Milano, un inverno molto duro tra le macerie. Una vecchia soffitta diventa il rifugio di una famiglia numerosa, che dopo le perdite della guerra cerca un nuovo inizio tra mille difficoltà. È Camilla a tenere tutti insieme: abbandonata dal marito, con tenacia e spirito di sacrificio si impegna a garantire un futuro alla sua famiglia allargata. I figli sono pieni di sogni: la ribelle Alba desidera una vita più agiata, Lalla vuole scrivere romanzi, Guido spera invece di diventare un attore. Vivono nella stessa casa anche il nipote Arrigo, musicista, con la moglie Milena; e Regina, vedova del partigiano Nicola, insieme alla sua bambina neonata. La soffitta milanese, popolata dai fantasmi del passato, deve difendere anche dal freddo interiore, fatto di distacchi e lutti. Ma è da questo freddo che riemergono anche le spinte più vitali, e Camilla, pur lacerata da profonde ferite, saprà alla fine riscoprirsi una donna libera e forte. “Un inverno freddissimo” esce per la prima volta nel 1966 ed entra nella cinquina del premio Strega. Oggi questo grande romanzo corale torna in libreria dopo più di quarant’anni (l’ultima ristampa è del 1976), inaugurando il progetto editoriale di nottetempo dedicato a Fausta Cialente.